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La Lira

Cinque secoli nella storia (di Venezia, prima, e d’Italia, poi) e nella mia collezione:

 

 

Valore

Anno

Governo

Governante

Periodo

Zecca

Metallo

Qualità

Rarità

Note

 

1 Denaro

781-800

Regno dei Franchi

Carlo Magno

751-800

 

Ag

 

 

CAROLVS REX FR

ü

1 Lira

1472-1473

Repubblica di Venezia

Nicolò Tron (LXVIII doge)

1471 - 1797

V

Ag 948/1000

BB+

R

Trono o lira da 20 soldi

ü

1 Lira

1486-1501

Agostino Barbarigo (LXXIV doge)

V

Ag 948/1000

SPL / FDC

C

Mocenigo o lira

ü

10 Lire

1797

Venezia

Governo provvisorio

12.05 - 17.10.1797

V

Ag 826/1000

SPL

R2

 

ü

1 Lira

1800

Arciducato d’Austria

Francesco II

1798 - 1805

V

Mi 250/1000

SPL+

R

 

ü

1 Lira

1802

V

Mi 250/1000

qSPL

R

 

ü

1 Lira

1812

Regno d’Italia

Napoleone I

1805 - 1814

V

Ag 900/1000

SPL

R

 

ü

1 Lira

1822

Regno Lombardo Veneto

Francesco I (già II)

1815 - 1835

V

Ag 900/1000

qBB

NC

 

 

1 Lira

1837-1844

Ferdinando I

1835 - 1848

V

Ag 900/1000

 

da R2 a R5

 

ü

5 Lire

1848

Venezia

Governo provvisorio

22.03 - 24.08.1848

V

Ag 900/1000

BB / SPL

R

22 marzo

ü

5 Lire

1848

V

Ag 900/1000

SPL / FDC

R

XI agosto

ü

1 Lira

1852

Regno Lombardo Veneto

Francesco Giuseppe I

1849 - 1866

V

Ag 900/1000

SPL / FDC

R2

 

ü

1 Lira

1859

Regno d’Italia

Vittorio Emanuele II re eletto

1859 - 1860

B

Ag 900/1000

MB / BB

R

 

ü

1 Lira

1860

F

Ag 900/1000

BB

R

 

ü

1 Lira

1862

Vittorio Emanuele II

1861 - 1878

N

Ag 900/1000

qSPL

R

1° tipo

ü

1 Lira

1863

T

Ag 835/1000

BB

R

2° tipo - stemma

ü

1 Lira

1863

M

Ag 835/1000

BB

C

2° tipo - stemma

ü

1 Lira

1863

M

Ag 835/1000

BB

NC

2° tipo - valore

ü

1 Lira

1887

Umberto I

1878 - 1900

M

Ag 835/1000

qFDC

C

 

ü

1 Lira

1890

R

Ag 835/1000

qFDC / FDC

R

Colonia Eritrea

ü

1 Lira

1906

Vittorio Emanuele III

1900 - 1943

R

Ag 835/1000

qFDC

C

Aquila sabauda

ü

1 Lira

1910

R

Ag 835/1000

SPL+

C

Quadriga - 1° tipo

ü

1 Lira

1917

R

Ag 835/1000

SPL

C

Quadriga - 2° tipo

ü

1 Lira

1922

R

Ni 1000

SPL+

C

Buono da -

 

5 - 10 Lire

1925

R

Ag 835/1000

 

R

Somalia italiana

ü

1 Lira

1936

R

Ni 1000

BB

R

Impero

ü

1 Lira

1940

R

Ac

SPL

C

ü

1 Lira

1949

Repubblica Italiana

 

1946 -

R

It

BB

 

Vecchia monetazione

ü

1 Lira

1958

R

It

SPL

C

Nuova monetazione

 

Cliccare sul valore o sul governo per avere maggiori informazioni

 

L’anno e il grado di conservazione indicati fanno evidentemente riferimento alle monete già presenti nella mia collezione, indicate con ü.

Il primo criterio di scelta utilizzato è quello del valore facciale (la minor unità coniata);

il secondo è quello del tipo (ogni diversa moneta);

il terzo criterio è la zecca (ove possibile, ho sempre scelto Venezia).

 

Detengo anche le seguenti banconote da una lira :  

 

 

 

Valore

Anno

Governo

Governante

Periodo

Zecca

Metallo

Qualità

Rarità

Note

 

ü

1 Lira corrente

1848

Venezia

Governo provvisorio

22.03 - 24.08.1848

V

--

BB

R

MONETA DEL COMUNE DI VENEZIA

 

ü

1 Lira corrente

V

--

BB

R

MONETA PATRIOTTICA

 

ü

1 Lira

1939

Regno d’Italia

Vittorio Emanuele III

1900 - 1943

R

--

FDS

 

 

 

ü

1 Lira

1943

R

--

FDS

 

ALLIED MILITARY CURRENCY

 

Moneta circolante          fino al 31.10.1858:     1 lira austriaca = 100 centesimi = 20 kreuzer = 0,865 lire;

               dal 01.11.1858:           1 fiorino = 100 soldi = 2,47 lire;

               dal 22.06.1859:           1 lira = 0,405 fiorini (venne introdotta la monetazione italiana).

 

Legenda:

 

Zecca

Metalli e leghe

Grado di rarità

Grado di conservazione

B

Bologna

Ac

acmonital

CC

molto comune 

FS

fondo specchio

F

Firenze

Ag

argento

C

comune

FDC

fior di conio

M

Milano

Au

oro

NC

non comune

SPL

splendido

N

Napoli

It

italma

R

raro

BB

bellissimo

R

Roma

Mi

mistura

R2

molto raro

MB

molto bello

T

Torino

Ni

nichelio

R3

rarissimo

B

bello

V

Venezia

 

 

R4

della più alta rarità

q

quasi

 

 

 

 

R5

conosciuto in alcuni esemplari

+

più di

 

 

 

 

 

 

-

meno di

 

È

 

 

 

UN PO’ DI STORIA...

 

CARLO MAGNO (771-814)

PERIODO DOGALE (1471-1797) -  Monetazione argentea

VENEZIA GOVERNO PROVVISORIO (1797)

GOVERNO AUSTRIACO DEL VENETO (1798-1805)

REGNO D'ITALIA (1805-1814)

REGNO LOMBARDO VENETO (1815-1848)

VENEZIA GOVERNO PROVVISORIO (1848-1849)

REGNO LOMBARDO VENETO (1849-1866)

REGNO D’ITALIA (1859-1943)

Unione Monetaria Latina (1866-1927)

REPUBBLICA ITALIANA (1946- )

 

 

L’origine della Lira è molto antica: il nome deriva dal latino libra (libbra), che nel sistema di misurazione romana corrispondeva a un peso di circa 327,45 gr.

CARLO MAGNO (771-814)

Per estendere alle conquiste in terra italica il sistema che il padre, Pipino il Breve, aveva adottato nel Regno franco, Carlo Magno trasformò la libbra da peso in moneta. Nel 793 d.C. si istituì la libbra "pesante" (408 gr.) come nuova unità monetaria e, quindi, come mezzo di pagamento. La riforma istituiva il mono-metallismo argenteo e fissava come unica moneta legale il denaro d’argento di 1,7 gr., di cui le zecche dovevano consegnare 240 pezzi per ogni libbra di argento ricevuta. Dalla libbra (Lira) carolingia gli zecchieridel tempo, quindi, dovevano ricavare 20 soldi o 240 denari. Per evitare difficoltà, i mercanti, che adoperavano la libbra per la compravendita di terre, schiavi o cavalli, trovarono più pratico dire 1 Lira, piuttosto che 240 denari. Da quel momento per quasi 1000 anni, la libbra rimase una moneta fantasma, affermata nel linguaggio quotidiano, pur non esistendo realmente come moneta; dato il suo alto valore, fungeva solo da "unità di conto". La sua fama però raggiunse quasi tutto l'Occidente nord-europeo cristiano dell'epoca, fino alla Manica e senza mai spingersi più a sud di Roma, dove perdurò il sistema monetario romano-bizantino o si affermò l'influenza della moneta araba.

 

È

 

PERIODO DOGALE (1471-1797) -  MONETAZIONE ARGENTEA

A partire dall’11° secolo la Lira era passata come unità di conto in vari stati dell’Italia medievale (Milano, Venezia, Genova, Firenze, …). Solo con la svalutazione dei divisionari, però, in seguito alla scoperta delle Americhe e l'arrivo in Europa e in Italia di forti quantità d'argento, nella seconda metà del XV secolo si manifestò la necessità di coniarla: a Venezia apparve nel 1472 la "Lira Tron", poi dal 1474 la "Lira Mocenigo" (pezzo d’argento di 6,5 gr.) e a Milano il "Testone" (pezzo d’argento di 9,5 gr.).

Quella coniata a Venezia nell’anno 1472 sotto il doge Nicolò Tron (1471-1473) fu la prima moneta in argento a riportare il nominale “Lira”. Un particolare interesse di questa moneta è dato dalla raffigurazione del doge, unico caso in tutta la ricca monetazione veneta! Difatti, dopo la morte di Tron (28 luglio 1473), il Gran Consiglio impose che il doge in futuro sarebbe dovuto essere rappresentato esclusivamente in ginocchio dinanzi a san Marco, in segno di umiltà. La Lira Tron, coi suoi sottomultipli, andò a sostituire il “Grosso” e coincise col periodo di stabilità monetaria che seguì al trattato veneto-turco del 1479.

I cambiamenti epocali che interessano l'Europa dopo la prima metà del '400 vedono la Repubblica Veneta ancora partecipe nello scenario politico continentale, mentre la sua forza economica e militare continua a primeggiare nel Mediterraneo. Nella monetazione la zecca di Venezia adotta la nuova tipologia dei grandi moduli d'argento che trovano il loro più ampio impiego nelle transazioni commerciali. Per i traffici con il Levante, invece, vengono coniate apposite monete quali il "tallero".

In ogni Stato italiano circolavano monete con diverse iscrizioni e immagini legate ai regnanti locali, ma, nonostante i tipi fossero diversi si usava ancora la Lira di conto e i suoi sotto multipli per le transazioni commerciali.

 

È

 

VENEZIA GOVERNO PROVVISORIO (1797)

Il 12 maggio 1797 il doge Ludovico Manin fu obbligato da Napoleone ad abdicare. Nella stessa giornata si ebbe lo scioglimento del Gran Consiglio e la proclamazione del Governo provvisorio, che rimase in carica fino al 17 ottobre 1797, dopo l'occupazione di Venezia per opera delle truppe francesi. La caduta della Repubblica dogale venne celebrata con la coniazione di una moneta d'argento. 

 

È

 

GOVERNO AUSTRIACO DEL VENETO (1798-1805)

Con il trattato di Campoformido, 17 ottobre 1797, Napoleone cedette all'Impero Austriaco il Veneto, la Dalmazia e l'Istria.

L'anno successivo le truppe austriache s’insediarono in tutto il Veneto. L’imperatore era Francesco II d’Asburgo Lorena, figlio di Leopoldo II d'Asburgo Lorena e di MariaLuisa di Spagna, nipote di Maria Teresa e anche di Maria Antonietta, venne educato alla corte di Vienna. Dopo la morte dello zio, Giuseppe II, salì sul trono imperiale nel 1792.

In risposta a Napoleone, che si fece incoronare imperatore dei francesi nel 1804, Francesco II elevò l’Austria da arciducato a impero. Con lo scioglimento del Sacro Romano Impero, infatti, Francesco II d'Asburgo rinunciò alla corona imperiale e continuò a regnare in qualità di imperatore d'Austria con il nome di Francesco I.

Incline a una politica conservatrice, combatté prima le idee liberali e riformatrici dei governi rivoluzionari e successivamente l'impero napoleonico.

La monetazione fu espressa in "Lire venete" con la coniazione di monete in mistura, ossia contenenti una modesta parte d’argento. Tutte le monete recano al diritto la legendaIMP. VENETA MONETA PROVINCIALE e le armi dell'impero austriaco, mentre al rovescio è espresso il valore. 

 

È

 

REGNO D'ITALIA (1805-1814)

Il Regno d'Italia venne costituito il 18 marzo 1805 con l'accettazione da parte di Napoleone della corona offertagli da una deputazione della Repubblica Italiana. Ebbe per capitale Milano, dove il 26 maggio 1805 si tenne la cerimonia di incoronazione. Nello stesso anno, dopo la pace di Presburgo (1805), l'Austria rinunciò al Veneto, che venne incluso nel nuovo regno.

La monetazione del regno napoleonico è espressa in Lire ed è inserita nel sistema decimale (100 centesimi = 1 lira) imposto dal governo francese a molti stati europei. Laprima Lira italiana fu coniata da Napoleone nel 1808.

In seguito alla sconfitta subita a Lipsia (18-19 ottobre 1813) Venezia e altre piazzeforti del Veneto furono bloccate dagli austriaci e dovettero arrendersi.

Il Regno d'Italia cessò di esistere l'11 aprile 1814, in seguito alla prima abdicazione dell'imperatore.

 

È

 

REGNO LOMBARDO VENETO (1815-1848)

Il congresso di Vienna del 1815 assegnò agli Asburgo parte dei territori settentrionali della penisola italiana, che avevano fatto parte del regno italico creato da Napoleone.

Gli Asburgo decisero che tali territori avrebbero costituito un regno distinto, con una certa autonomia ma comunque sotto il loro controllo. Tale regno comprendeva territori coincidenti con i vecchi ducati di Milano, di Mantova, con la repubblica di Venezia in aggiunta alla Valtellina, al Friuli e a piccole porzioni dello stato Pontificio e del ducato di Parma.

Il regno, inglobato quindi nell'impero austriaco, prese il nome di Lombardo Veneto. Al momento della sua nascita contava circa sei milioni di abitanti, sparsi in quasi 47.000km², ed era diviso in due regioni, Lombardia e Veneto, a capitale delle quali furono poste rispettivamente Milano e Venezia. In ciascuna delle due città risiedeva un governatore, che rispondeva a un vicerè, al di sopra del quale stava l'imperatore.

Dopo la restaurazione del 1815 Francesco I d'Asburgo Lorena (già Francesco II) assunse anche la corona del nuovo Regno Lombardo Veneto nato dall'unione delle regioni italiane del Veneto e della Lombardia all'impero austriaco. Durante il suo governo la moneta delle due regioni fu oggetto di una importante riforma completata nel 1822 con l'emissione di una nuova serie di valori espressi in lire e centesimi.

Il figlio, Ferdinando I, non si rivelò in grado di gestire gli affari di governo e durante la rivoluzione del 1848, che minò alle fondamenta l'istituzione imperiale, venne costretto ad abdicare in favore del nipote Francesco Giuseppe.

 

È

 

VENEZIA GOVERNO PROVVISORIO (1848-1849)

Venne costituito il 22 marzo 1848 a seguito della sommossa popolare che indusse gli austriaci ad abbandonare la città. Una volta insediatosi, il governo, alla cui guida era stato eletto Daniele Manin, decretò la coniazione di una moneta patriottica, nelle pezzature e nei metalli in uso.

Dopo un lungo assedio e violenti bombardamenti, che causarono grandi vuoti, enormi sacrifici, gravi epidemie e perdite gravissime, il 24 agosto 1849 gli austriaci costrinsero la città alla resa a onorevoli patti. Daniele Manin fu l’ultimo doge. La Serenissima cessava definitivamente di esistere.

 

È

 

REGNO LOMBARDO VENETO (1849-1866)

Francesco Giuseppe I d'Asburgo-Lorena (1830-1916) imperatore d'Austria e re d'Ungheria. Figlio dell'arciduca Francesco Carlo, salì al trono d'Austria nel 1848 all'età di soli 18 anni in seguito all'abdicazione dello zio Ferdinando I e alla rinuncia del trono da parte del padre. In quegli anni tormentati si era appena conclusa la prima guerra di indipendenza italiana ed era in corso la rivoluzione ungherese. Durante il lungo regno di Francesco Giuseppe gli Asburgo persero i possedimenti italiani e il controllo politico e militare sui principi tedeschi; il resto dei domini asburgici fu trasformato nel 1867 nella monarchia imperial-regia di Austria-Ungheria.

 

È

 

REGNO D’ITALIA (1859-1943)

Per l'Unità d'Italia si volle adottare il sistema monetario decimale napoleonico anche per il neonato mercato interno; nelle province che fra il 1859 e il 1861 venivano mano a mano annesse al regno sabaudo, Vittorio Emanuele II estese, in sostituzione delle monete locali, la Lira nuova di Piemonte, da allora in poi chiamata Lira italiana, e la pose su base bimetallica. Le prime "1 Lira" erano in argento 900. Dal 1863 fu usato per il conio l'argento 835, tranne che per le monete da 5 Lire o valori superiori, che rimasero nel metallo più pregiato.

Da subito la nuova moneta si trovò ad affrontare una situazione critica, quando il 1° maggio 1866 il governo emanò il famoso decreto che istituiva il corso forzoso della Lira, che dichiarava l'inconvertibilità della carta moneta in circolazione in metallo prezioso. Il corso forzoso fu poi abbandonato nel 1881, restituendo fiducia nella moneta italiana sui mercati finanziari.

 

Unione Monetaria Latina (1866-1927)

Nella Convenzione monetaria firmata a Parigi il 23 dicembre 1865, la Francia, il Belgio, l'Italia e la Svizzera definirono un peso ed un titolo comune per le loro monete in argento ed oro.

L'Unione Monetaria Latina nacque come tentativo di permettere la libera circolazione di più valute europee all'interno degli stati membri, al tempo in cui il valore delle monete era dato dalla quantità di metallo prezioso in esse contenute.

In Italia la Convenzione monetaria firmata a Parigi il 23 dicembre 1865 venne autorizzata nel luglio 1866. Poiché solo un mese prima le pressanti necessità di denaro liquido avevano indotto il Governo italiano a dichiarare il corso forzoso, le nuove monete in buon metallo, a causa del cambio favorevole, emigrarono verso i Paesi dell’Unione, con grave pregiudizio dell’economia nazionale.

Nonostante le difficoltà internazionali, Napoleone III nel 1867 volle indire a Parigi una nuova Conferenza internazionale nella speranza di giungere a un’unione monetaria su scala mondiale. In realtà nella Lega latina poté essere ammessa solo la Grecia, nel 1868.

Nel 1877 la Finlandia e dal 1889 anche la Romania, la Spagna, l'Austria, la Bulgaria, la Serbia, il Montenegro, la Repubblica di San Marino, lo Stato del Vaticano e persino il Venezuela, aderirono all'unione, seppure in alcuni casi non formalmente.

A causa dell'iper-inflazione tedesca, delle svariate infrazioni degli accordi da parte degli Stati aderenti e delle fluttuazioni dell'argento e dell'oro a seguito della Prima Guerra Mondiale, l'unione durò fino al 1927, anno in cui venne sciolta.

 

La riforma bancaria del 1893 stabilì un limite massimo di circolazione per gli istituti di emissione e il 40% di copertura aurea. Dall’unità fino alla prima guerra mondiale la nostra moneta intraprese un cammino in salita accompagnato da fluttuazioni sempre piuttosto contenute e da un notevole incremento del reddito pro-capite. Il primo conflitto mondiale inaugurò invece una nuova era, caratterizzata da una veloce corsa dell'inflazione. Il carovita acuì la protesta sociale che stava crescendo nel Paese: nel biennio 1919-1921 un'ondata di disordini e violenze travolse la penisola, aprendo la strada al fascismo. Una volta salito al governo Mussolini mise in atto una serie di manovre stabilizzanti, coronate dall’annuncio dell’apprezzamento della nostra Lira nei mercati internazionali. Verso la fine del 1925, infatti, l'aumento della circolazione monetaria, che aveva sostenuto la crescita industriale, aveva iniziato a mostrare i lati negativi dell'inflazione e della svalutazione sui mercati esteri. Nel 1926-27, perciò, l’emissione fu unificata e assegnata alla Banca d’Italia e venne fissata la parità aurea a 0,07919 g. Negli anni ’30 il fascismo vantò come uno dei maggiori successi del regime la difesa di "quota 90" nel cambio con la sterlina. Nel 1936 la Lira fu però svalutata del 40,94% e nel 1947 del 56% e subì un altro periodo di difficoltà  durante la seconda guerra mondiale. Dal 1936 le monete da 1 Lira passarono dall’argento al nichel, lo stesso materiale delle recenti 50 e 100 lire.

 

È

 

REPUBBLICA ITALIANA (1946- )

Il 21 dicembre 1946 la Lira entrò in vigore come moneta della Repubblica. La Zecca di Stato cominciò a fabbricare ed emettere monete metalliche del valore di 10, 5, 2 e 1 Lira. Nel 1954 arrivarono le prime 50 lire, nel '55 quelle da 100 lire, nel 1957 le 20 (in una lega di bronzo) e 500 lire (in argento).

Negli accordi di Bretton Woods il suo contenuto in oro fu fissato in 0,00142 g, valore mantenuto fino all’introduzione del regime di cambi flessibili nel 1971.

Dopo una fase di svalutazione durata fino al 1978, con l’integrazione nel 1979 nello SME (Sistema Monetario Europeo), ha raggiunto un equilibrio con le altre valute europee.

Nel 1999 l'Italia entra nell'euro e alla fine dell'anno escono di produzione le monete da 50, 100, 200 e 500 lire. Giovedì 27 luglio 2001 le macchine del Servizio fabbricazione carte valori delle Banca d'Italia, stampano le ultime lire.

Dal 1 gennaio 2002, la Lira è stata sostituita dalla moneta unica europea, l’euro (1936,27 lire). Resta, però, la Lira numismatica!

Il 1 Marzo 2003 nella città di Rieti, scelta per la sua posizione geografica al centro della nostra penisola (Umbilicus Italiæ), viene inaugurato il monumento alla Lira, per il quale sono stati utilizzati 2,2 milioni di vecchie monete da 200 lire.

Un’ultima curiosità. Dal 1861, anno dell’unificazione dell’Italia, la Lira è stata coniata in ben 11 zecche diverse, di cui 6 italiane (Roma, Torino, Milano, Napoli, Firenze, Bologna), 1 belga (Bruxelles), 2 francesi (Parigi, Strasburgo), 1 tedesca (Berlino), 1 inglese (Birmingham).

 

È

 

 

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